Chi siamo
Senza saperlo, le nostre storie erano già intrecciate prima ancora di incontrarci.
Frequentiamo lo stesso corso universitario: Martina a Bologna, Lorenzo a Rimini. Due percorsi paralleli, spinti dalla stessa motivazione: prendersi cura delle persone. Ci incontriamo a Forlì, mentre lavoriamo come educatori in una comunità psichiatrica. Un ambiente complesso, che ci mette subito alla prova e che ci lega profondamente. Cominciamo a uscire come colleghi, amici… e alla fine non ci lasciamo più.
Scopriamo quanto intensamente ci accomuni la necessità di viaggiare, tanto da organizzare piccole gite in Italia anche tra un turno di notte e l’altro.
Dopo tre anni di viaggi e fantasie di libertà, ad agosto 2024 decidiamo di lasciare tutto: casa, lavoro, famiglia e amici, per inseguire insieme i nostri sogni. Partiamo con pochi programmi, organizzando giorno per giorno cosa fare, lasciandoci guidare dalla curiosità.
E cosa abbiamo fatto in questi mesi?
Abbiamo esplorato il nord del Vietnam in sella a una moto, dormendo nelle homestay delle minoranze locali. Abbiamo raggiunto il Campo Base dell’Annapurna in Nepal dopo cinque giorni di trekking. Abbiamo camminato sulla Muraglia e tra le risaie di Longji, in Cina. Abbiamo trascorso due settimane di meditazione in un monastero buddista in Thailandia. Abbiamo visitato Angkor Wat all’alba, in Cambogia. E alla fine, sorseggiando un chai seduti sui ghat di Varanasi, ci siamo persi tra i profumi e i colori dell’India, dove ci siamo fermati per sei mesi.
Entrambi amiamo il viaggio in tutte le sue forme, il trekking e il silenzio delle montagne, le escape room, il buon cibo, i tramonti vista mare e i gatti. A casa, con le nostre famiglie, ci aspetta Momi, il nostro gattino e compagno di vita.
Nella coppia – e in viaggio – Martina è ordinata, lenta e riflessiva. Lorenzo è l’opposto: lascia in giro tutto, corre da un posto all’altro e vive sempre con la battuta pronta. Martina programma gli itinerari e Lorenzo si occupa della parte burocratica. Insieme, troviamo il nostro equilibrio.
La mia storia inizia a Santa Sofia, un piccolo paese tra le montagne dell’Appennino romagnolo. Cresco circondata dagli animali e immersa nella natura: tra vendemmie, raccolte di castagne e porcini, estati al fiume e camminate nei boschi. A casa mia spesso non c’era segnale e quando volevo sentire gli amici o ascoltare la musica, dovevo camminare fino alla strada principale per trovare una connessione.
Col passare degli anni, la vita del paesino comincia a starmi stretta, così mi trasferisco a Bologna per studiare. Tra biblioteche, portici e aule universitarie, inizio a disegnare la mappa dei miei sogni.
Mi laureo come educatrice e, prima di partire per il mondo con un biglietto di sola andata, lavoro per quattro anni in una comunità psichiatrica: un luogo complesso, che ho amato e odiato allo stesso tempo. Qui la mia storia si incontra e si intreccia con quella di Lorenzo.
Negli anni mi abilito anche come Guida Escursionistica Ambientale, un ambiente a me affine, ma dove ancora non trovo il coraggio di buttarmi.
Le mie più grandi passioni – nonché medicine per l’anima – sono il viaggio, la scrittura e la fotografia. Attraverso questi strumenti esploro e esprimo me stessa e il mondo che mi circonda. Amo la letteratura, gli animali, i mercatini dell’antiquariato, i luoghi abbandonati e i vestiti vintage.
“Sapere aude” – abbi il coraggio di conoscere.
Un invito ad aprire gli occhi, fare domande, scoprire e mettersi in cammino per esplorare fuori e dentro di sé, anche quando è difficile o fa paura. Questa è la filosofia che guida ogni mio passo, nella vita come in viaggio.
In Asia mi conoscono come “Lollo”, perché il mio nome completo è difficile da pronunciare. A Varanasi mi chiamano “baba”, in effetti, un po’ lo sembro davvero! Per gli amici, invece, sono “Fiore”, anche se il mio nome all’anagrafe è Lorenzo.
Nasco a Forlì, nella tranquilla campagna di San Varano, e cresco nella parrocchia vicino a casa, insieme a mia sorella maggiore e a mio fratello gemello, anche se non ci somigliamo per niente.
All’ultimo anno di Ingegneria, decido di ribaltare tutto e diventare educatore. Una vera pazzia, penso. Ma a volte è proprio dalle scelte più folli che la vita prende sapore. E infatti, in comunità psichiatrica incontro Martina… e insieme realizziamo la vera follia: lasciare tutto e partire per il mondo!
Sono una persona curiosa, piena di passioni, energie e idee. Salto da un progetto all’altro con l’entusiasmo di chi non sa – e non vuole – stare fermo.
Nel 2011 fondo una band con i miei amici storici: “Carla La Luce”. E da allora non abbiamo mai smesso di suonare.
Oltre alla musica, mi dedico al teatro, organizzando cene con delitto in giro per la Romagna e partecipando ad alcuni musical.
È proprio grazie a un musical che scopro il mondo della sordità e mi butto in quella che sarà la mia ennesima passione: la lingua dei segni italiana, LIS.
Anche se nella vita privata posso sembrare timido, in realtà mi piace stare sul palco, e quando si accendono le luci qualcosa dentro di me si accende a sua volta.
Viaggiamo zaino in spalla, con un budget di 15 euro a testa al giorno: ci spostiamo con i mezzi locali, mangiamo street food e dormiamo nei posti più economici che troviamo.
Viaggiamo lentamente, con curiosità e rispetto verso i luoghi e le persone.
Ci piace partecipare a festival e celebrazioni locali, e andare alla scoperta di luoghi autentici e insoliti.
Ogni volta che possiamo, ci fermiamo per fare volontariato, Work Away e Couchsurfing.
In India abbiamo fatto volontariato presso la casa di Madre Teresa e collaborato a progetti di emancipazione femminile. In Vietnam abbiamo lavorato in una guesthouse nel Delta del Mekong, mentre in Thailandia abbiamo costruito giocattoli in legno, fatto animazione con i bambini e lavorato la terra in una fattoria di permacultura. Queste esperienze ci permettono di lasciare un piccolo contributo come educatori nel mondo, ma soprattutto ci offrono l’opportunità di entrare in contatto con le comunità locali e costruire legami autentici lungo il cammino.
Per noi viaggiare non è collezionare luoghi, ma esperienze.
Ogni passo nel mondo è un passo dentro di noi.